Questa è la foto di Pamela che più sento mia. Mia come una mamma, come una cittadina, come persona.
Questi due occhi immensi, malinconici ed adolescenziali mi hanno catturato il cuore da ormai 3 anni.
Ho una figlia della stessa età di Pamela e questo forse è in gran parte il motivo che mi ha ancorato a questa terribile storia.
Amicizia e conoscenza, con alcuni della famiglia, sono effetti secondari.
Se non conoscessi la parola mamma tuttavia credo che avrei provato le stesse emozioni.
Dolore profondo, senso di vuoto, rabbia, impotenza, disperazione ma anche senso del dovere.
Lottare per rendere Giustizia a questa ragazzina alla quale non è stata solo tolta la vita. No. È stata abusata, privata della vita in frammenti, pezzi e tagli come fosse una bambola di gomma.
Non è violenza ciò che a Lei è stato fatto. È di più, è macabro, lontano anche dalle nostre più truci fantasie dell'horror.
Ed oggi, ancora, c'è chi guarda il dito e non la Luna.
Ancora troppi non si sono fermati a riflettere. Ancora alcuni accusano. Ancora NESSUN POLITICO ha raccolto le richieste di revisione di una Legge lacunosa.
Pamela non è solo Martire, Pamela è il simbolo di un male da abbattere, quello dei delinquenti SPACCIATORI impuniti.
Simbolo di un Sistema da revisionare. Simbolo della Lotta contro la Barbarie. Simbolo di ciò che non doveva accadere e che mai più dovrà.
Io non dimentico. Non mi tiro indietro e non solo perché ho promesso ma perché è un DOVERE pretendere che questa giovane e splendida ragazza riposi un pace. Potrà solo quando tutti i suoi carnefici pagheranno con il carcere.
Il 30 dicembre, a quasi 3 anni dalla tua fine in questa terra per me niente è mutato.
Un abbraccio ovunque Tu sia.
La LOTTA PER TE NON SI FERMA.